Stuart Isacoff
Le rivoluzioni musicali di Stuart Isacoff
EDT, Torino
Traduzione di Marco Bertoli
Le idee che hanno cambiato la storia della musica, dal Medioevo al Jazz
Le rivoluzioni musicali di Isacoff sono momenti della storia – il libro ne analizza quindici – in cui la musica è radicalmente cambiata, e con essa la cultura occidentale. L’autore sottolinea l’onda lunga di questi cambiamenti, che si svolgono secondo una traiettoria ad arco, preceduti per tempo da accenni e da modelli, e hanno postumi di lunga durata […] ».
I grandi momenti individuati da Isacoff coprono così quasi duemila anni di storia. Si comincia dall’alto Medioevo, con le autorità religiose alle prese con una questione decisiva: mettere la musica al servizio della Chiesa, indurre la comunità dei credenti a cantare a una sola voce. Per farlo, occorreva prima di tutto trascrivere le melodie in modo che i cantanti potessero studiarle senza doversi affidare alla sola memoria. Fu Guido d’Arezzo (990-1050) a escogitare un sistema pratico per collegare la notazione all’atto fisico del canto: a lui si deve la scala delle note tuttora in uso.
Tra le rivoluzioni del Novecento si parla dell’irruzione del jazz sulla scena parigina, di 4’33’’ di John Cage, «una delle esperienze d’ascolto più intense possibili», di Arnold Schoenberg che demolisce l’armonia occidentale. Altre cesure sono segnate da personaggi capaci di cambiare radicalmente le regole del fare musica, da Bach a Beethoven, da Liszt a Duke Ellington e Miles Davis.
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Stuart Isacoff
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